Vivi Stabio
Dalla sua fondazione nel 1929, quando il giovane Mario Rapelli aprì una salumeria in via Giulia, la ditta Rapelli è sempre stata una delle più importanti e conosciute aziende di Stabio.
La passione e la competenza del fondatore fecero sì che ben presto la bottega divenne un'istituzione e un punto di riferimento per numerosi cittadini di Stabio. Gran parte del successo Mario lo deve anche a Maria Crivelli (conosciuta in paese come la Sciura Maria) che sposò nel 1932. La donna, dal carattere forte e dall’indiscussa vitalità, aiutò il marito nella gestione dell’azienda impartendo direttive in modo da garantirne il buon funzionamento.
La piccola salumeria di paese che negli anni ‘30 vendeva prevalentemente a Stabio ed era gestita in famiglia, diventa in pochi decenni un salumificio in grado di rifornire negozi di tutta Svizzera con le sue specialità.
Il 1944 è un altro momento cardine nella storia dell’azienda, quando Mario costruisce il nuovo stabilimento, sempre in Via Giulia, che inizialmente dà lavoro a 10 salumieri. E, finalmente, gli anni '60 sono quelli del boom economico e la Rapelli vive un momento di espansione straordinario: dai 20 dipendenti del 1951 a 400, mentre i maiali lavorati settimanalmente aumentarono da 40 a oltre 500.
Il forte legame col suo Comune portò Mario Rapelli ad essere eletto sindaco di Stabio nel 1952, mantenendo la carica per otto anni, impegnandosi per la sua regione, aiutando e sostenendo con le parole e con i fatti la sua comunità.
Gli anni ‘60 sono quelli del cambio generazionale e dell’avvento in azienda del figlio Silvio. Terminati gli studi nel Canton Svitto, egli inizia la sua gavetta in azienda. Silvio guarda avanti e intuisce la necessità e l’opportunità di sviluppare un nuovo formato di vendita: nasce l’affettato sottovuoto. Un’innovazione che si rivelerà epocale. Dopo vari prototipi e lunghi mesi di sperimentazione, il 19 settembre 1969 la Rapelli effettua la sua prima spedizione di 19,2 Kg di salumi sottovuoto, dalla stazione di Mendrisio alla volta di Basilea. Fu il primo tentativo riuscito, non solo in Svizzera ma addirittura in Europa, di confezionare i salumi in un imballaggio trasparente proponendo prodotti di grande qualità.
Nel 1998 la Rapelli abbandona lo storico stabile di via Giulia, per trasferirsi poco distante, in un nuovo avveniristico stabilimento in via Laveggio. Dopo pochi anni il vecchio edificio fu abbattuto e oggi non ne resta più traccia.
Oggi la Rapelli è una ditta lanciata con dinamismo verso il futuro, ma profondamente legata al suo patrimonio storico. L’eredità del giovane salumiere Mario Rapelli non è andata perduta.
La tecnica è quella del nuovo millennio, ma la passione rimane antica.